Compendio dei Mostri (per Piano)

Un tempo un Gigantopithecus Albino, ora un mostro raccapricciante con vaghe somiglianze al Re delle Scimmie che era una volta. Il pelo è caduto sulla maggior parte del corpo, lasciando vedere solo la pelle secca ed i muscoli spropositati. I suoi artigli sono cresciuti a dismisura, arrivando a misurare 1 metro l'uno e affilati come rasoi. Il resto del suo corpo è ugualmente martoriato dalla maledizione.

Un tempo era una scimmia amichevole e fiera, come suo fratello il Gigantopithecus dal Sud. Dopo essere stato maledetto, è diventato sempre più schivo ed aggressivo fino a dilaniare qualunque essere vivente si addentrasse nel suo territorio. L'isolamento sociale ha leso molto alla sua salute mentale, al punto che al contrario del fratello non è più in grado di comunicare in alcun modo né con gli umani né con altre scimmie. E' solo una gigante macchina assassina posta a guardia di un tempio abbandonato.

Il fratello maggiore del Gigantopithecus che regna sulla Foresta del Sud, è stato cresciuto come futuro leader del regno delle scimmie. Fiero e orgoglioso, sin da giovane il suo potenziale lo ha distinto per capacità combattive, di leadership ed intelligenza. A 20 anni ha preso il ruolo di Re delle Scimmie, un età senza precedenti per le loro tradizioni ma segno del fatto che l'intera comunità scimmiesca rispettasse la sua forza. Per 16 anni ha regnato in modo giusto e forte sulla Foresta, scacciando i Rettili fino ad un piccolo angolo nell'estremo Ovest. Si dice che sia stato l'unico a sconfiggere il Titanoboa nella sua stessa tana, sebbene questi sia poi riuscito a fuggire.

Ma 50 anni fa una figura misteriosa è apparsa nel loro territorio. Senza dire una parola, con solo un gesto della mano, si è fatta seguire dal Re in un tempio abbandonato nel Nord a cui le scimmie non avevano mai dato molta importanza. Credevano che il loro Re sarebbe tornato con risposte su chi fosse quell'essere, ma il Re non tornò mai. Quando andarono a cercarlo, si rifiutò di tornare al punto da diventare aggressivo ed aggredire le altre scimmie. Un peccato capitale per il regno delle Scimmie.

Ormai maledetto a sorvegliare il tempio fino alla sua morte, il suo corpo iniziò a cambiare per riflettere la dannata natura della sua esistenza. Il Gigantopithecus Orangotango divenne il nuovo Re, nella triste consapevolezza che non avrebbe mai riavuto indietro il suo fratellone.