Nothing left to lose (?)

Erano usciti da non molto dal cerchio di pietre che veniva chiamato altare dell'inizio ma che Jon con la mente di Meredith fusa in un tutt'uno player-avatar, chiamava "spawn". Aveva insegnato quella cosa anche a Soma ma a lui non piaceva molto, non comprendeva quel soprannome e soprattutto nel suo mondo quella parola assomigliava molto ad un'imprecazione.

« Allora, iniziamo a farci un giro finalmente in una direzione diversa? »

Ma la domanda di Jon non ricevette risposta, anzi, venne seguita in successione da due quesiti di Soma che indicava, alzando la lancia come fosse un prolungamento del suo braccio, una figura dalle sembianze umanoidi non molto distante da loro.

« Ehi Jon ma quella non è una player? Che cosa ci fa qui da sola? »

« Vuoi fare il buon samaritano? E va bene, andiamo a conoscerla, sperando che non sia come Leni. »

Effettivamente non l'avevano più vista, pensare solo in quel momento ad una persona così particolare voleva dire essere stati molto impegnati, in effetti era stato così: la sopravvivenza aveva condotto il duo su un terreno impervio, a rischio frana, salvandosi solo in extremis pur ricevendo le penalità.
Ma non era più tempo di pensare al passato, davanti a loro c'era un futuro e...una giovane donna. L'aspetto esteriore non potevano dir altro che "bellissima": capelli biondi lunghi abbastanza curati (per essere in una Torre, evocati dal proprio mondo, valeva molto quell'abbastanza curati), non vedevano bene i suoi occhi verdi ma avevano una mezza idea che non fossero castano scuro o neri, pur la distanza che li separava.
Non appena furono a distanza di pochi metri, la scheda di lei comparve ad entrambi (così come quella di Jon e Soma sarebbe comparsa e lei): rompere il ghiaccio non era un problema in quel posto.

« Ciao, dato che vedi già le nostre schede, non c'è bisogno di presentarci...Aki. Posso chiamarti per nome? »

Disse Jon allungando la mano in segno di amicizia e presentazione, aspettandosi una stretta da parte della semidea. Non sembrava ben orientata nel luogo, forse era giunta dopo di loro nella Torre? Quanta gente sarebbe arrivata? Avevano tutto il tempo di conoscersi ma non potevano sprecarlo certo a guardarsi tra loro quando le minacce erano vicine...

La giovane donna che aveva fisicamente quasi la stessa età di Jon (tre anni di differenza) ma non biologicamente, si rapportò in modo distaccato e freddo con quest'ultimo, cosa comprensibile dato che era appena arrivata, come confermò Aki con le sue parole.
Jon scosse la testa, mentre Soma si fece incontro alla donna senza allungare la mano ma sorridendole e dicendole:

« Noi siamo arrivati, vediamo...ieri? No, direi più di qualche giorno è passato, ormai. »

Jon scostò la testa in modo da osservare Soma dritto negli occhi e con fare calmo ma secco, disse:

« Vuoi davvero spaventarla con quella storia? »

« E' nuova Jon, deve sapere ciò che è giusto sapere. »

« Ok ok...e va bene. Hai vinto tu. »

« Devi sapere che ci sono zone dove il tempo scorre in modo diverso, per questo anche se per me e Jon potrebbero esser passati pochi giorni, per altri sono passate ore mentre per altri ancora un mese! Già, manda fuori di testa eh? »

Disse Soma toccandosi la nuca con l'asta della lancia, per poi ritornare a guardare Jon e chiedergli:

« Dove andiamo, alchimista? »

« Per quel che mi riguarda, possiamo anche stare nella prateria, non vedete anche voi quanti fiori diversi ci sono? »

Forse la sua percezione era maggiore rispetto agli altri due ma, di questo, doveva ringraziare la roulette a cui aveva partecipato durante la camminata fino a lì, scoprendo non solo di esser andato bene ma anche di essere passato al secondo livello! Tutto si aspettava fuorché diventare più forte grazie ad un gioco a premi! Sono nella Torre, non posso aspettarmi niente di diverso che qualcosa di simile ad un gioco. Abbiamo tutto per compararci ad un MMORPG, con la differenza che...questo non è un gioco.

Uno sguardo verso la foresta, non aveva intenzione di infilarsi nuovamente ma nella prateria c'era poco o niente per loro, seppur appunto grazie al passaggio di livello ed alla percezione aumentata, Jon potesse vedere fiori e piante arbustive.

« Andiamo per di là, dovrebbe essere sud? O forse ovest? Boh, che importa alla fine! L'importante è raccogliere e fare tesoro di tuto quello che troviamo. »

Avrebbe raccolto così fiori, piante, arbusti e tutto quello che ne conseguiva in caso: fiori, frutti, foglie, petali, persino insetti ed animaletti vari. Le prime cose che raccolse, spostandosi verso sud-ovest, furono tre fiori: uno era azzurro, uno rosso ed uno giallo, chissà che proprietà avevano! Cercherò di studiarli e concentrarmi su di essi, forse mi appariranno delle schermate informative adesso che sono alchimista... e subito dopo aver fatto quest'azione, avrebbe posto una domanda alla nuova compagna di viaggio:

« Hai già letto le informazioni degli altri player? Sai che con TowerNet siamo tutti connessi e sono disponibili le nostre esperienze, vero? »

Sperava di dare un motivo in più alla giovane di ambientarsi e chiacchierare con loro, se fosse stata curiosa avrebbe certamente avuto più interesse a parlare...

La Torre sembrò divertita dall'atteggiamento novello del primo alchimista (almeno tra gli evocati al primo summoning) mentre lui si sentì infastidito dalla cosa perché sperava di trovare, in qualsiasi cosa, delle proprietà per combinarle. Buttò i fiori sul terreno, digrignò i denti e per la prima volta si sentì impotente in un mondo che sperava fosse più vicino alle sue conoscenze e che invece si stava dimostrando ben diverso.
Maledizione, non mi aspettavo questo problema, credevo che potessi mescerare di tutto ed invece...che rabbia! Ma non devo mostrarla agli altri, devo trattenermi. Probabilmente servirà uccidere qualche mostro o trovare vegetali e minerali di una certa rilevanza, indubbiamente sarà anche per via del fatto che sono solo un apprendista alchimista. Già, deve essere così. Forse quei tre fiori, ad un livello più alto, danno davvero qualcosa ma a me non servono a nulla. Devo concentrarmi sulle cose che possono produrre un crafting, devo trovare la via giusta... e mentre pensava queste cose si mosse inconsciamente verso Est, verso un posto che ben conosceva perché ci era stato. Non sarebbe ancora penetrato nella zona boschiva, questo perché sapeva di poter avere a che fare con avversità anche lì.
Quando arrivò la voce fredda ma forse interessata di una Aki, sorpreso dalla domanda Jon rispose:

« Tu non vedi le schermate? Non leggi i miei dati? O quelli degli altri esploratori del primo piano? Se è così, qualcosa non va...dimmi che non sei un glitch, ti prego! »

Glitch. Quella parola aveva un significato ed un aspetto problematico per Jon, in genere chi era vicino ai glitch e cercava di avvantaggiarsene subiva ammonizioni o persino dei ban nei server di gioco ma lì, che erano nella Torre ed era a tutti gli effetti vita reale, le cose si potevano sviluppare in modo diverso...o forse no? Lasciando tempo per risponde, non si accorse che nel frattempo Soma si era messo a commentare quel breve botta e risposta tra Jon ed Aki, egli disse:

« TowerNet è come se fosse una rete di connessione tra noi e questo mondo, Jon mi ha descritto questa cosa come l'internet del suo mondo. Io non ho mai visto internet, te hai avuto a che fare con questo internet? »

Nel frattempo il loro cammino portava sempre più ad est, la foresta era vicina ormai ma come Jon aveva affermato non ci sarebbe entrato subito. I pericoli nella zona limitrofa al bosco non erano pochi, così come non era impossibile fare nuove scoperte, conoscevano ancora poco la Torre, il primo piano e tutti gli apetti legati ad esso. Cosa mancava da scoprire? C'era davvero qualcosa di nascosto?

Iniziava ad esserci un dialogo tra loro, ancora erano alle prime fasi dell'interazione tra due sconosciuti ma indubbiamente sembrava esserci stato un passo in avanti. Quando Jon sentì la parola "città" sorrise, voleva dirglielo in maniera più gentile o cercando di non spaventarla ma la realtà era dura lì e loro non avevano il lusso di farsi degli inganni psicologici solo per tenersi al sicuro. Bisognava essere forti, la Torre li aveva portati lì e da lì non se ne sarebbero mai andati. Quella era la loro vita, che piacesse o meno.
Forse c'erano città ai piani superiori? Fu quel quesito mentale di Jon a farsi strada verso le sue labbra, non prima di aver risposto con una negazione ed aver scosso la testa in segno negativo.

« Città? No mi spiace, sei sulla strada sbagliata Aki. Le città sono nel tuo passato, sono posti dove ti sentiresti al sicuro e qui nella Torre è meglio che tu non ti senta al sicuro, MAI. Bisogna fare una sola cosa per il momento: sopravvivere. Forse chissà, nei piani superiori ci saranno città ma qui non c'è nulla. »

Fece una pausa, poi rivelò quello che aveva visto quando era a pochi metri dal perimetro dell'immensa Torre in cui si trovavano, dicendo quella cosa con un certo che di amaro in bocca, come fosse una condanna. Forse lo era: erano stati evocati lì per qualche motivo? Era solo il gioco di un'entità potente e primordiale? Nessuno avrebbe avuto risposta, forse un giorno sì, era fin troppo presto per pensare anche a quelle cose.

« Siamo in una immensa Torre, quando sono arrivato molto in là nella foresta che vedi davanti a te ho toccato la sua parete, invisibile finché non sei a pochi metri da essa. Credimi, fa paura vederne l'altezza: ho visto nitidamente la parete ma non il soffitto! Dubito che sia qualcosa che noi umani potremmo comprendere... »

Le parole di Jon potevano sembrare alienanti forse per la ragazza, forse addirittura una bugia ma Soma che si era portato sul fianco destro della ragazza, le bisbigliò con una smorfia:

« Oh è tutto vero, il qui presente Jon è arrivato al perimetro del primo piano rischiando la vita. Un pazzo, se vuoi sapere la mia...ma è un pazzo che ha la mia fiducia. Credimi, tutto ti dirà tranne una bugia ma tu sei libera di pensare quello che vuoi. A Moguria non c'era niente di tutto questo, di tecnologico: ho dovuto imparare da zero, te almeno sai cos'è internet...io senza Jon ero MORTO. »

Uno sguardo d'intesa verso il suo amico, si erano affiatati tanto da considerarsi fratelli d'armi e probabilmente non si sarebbero divisi mai, a meno che la Torre non l'avesse voluto.

« Jon toglimi una curiosità, sei voluto ritornare nella prateria ma cosa ti aspetti di trovare adesso che hai scoperto che l'alchimia non è come pensavi? »

« Credo che lo sbaglio l'abbia fatto io ad aver pensato a qualcosa a cui non posso ancora accedere liberamente, dopotutto sono un livello uno no? Dovrò migliorare ma per farlo mi serve materiale...magari chissà, se prendo un minerale o qualche parte di mostro, le cose cambiano... »

« Oh andiamo a caccia? La cosa si fa interessante! »

Sorrise Soma, era sempre allegro quando c'era da mettersi all'avventura o da combattere, dopotutto era stato un soldato nella sua vita precedente. Ormai stavano costeggiando la foresta, c'erano possibilità di trovare di tutto, in caso non avessero avuto compagnia Jon avrebbe iniziato a scavare in cerca di indizi nel terreno: forse se trovava un sasso, c'era possibilità di analizzarlo. Lì capì il problema: non aveva l'abilità a supporto del suo mestiere! Merda! MERDA! Adesso è più chiaro, senza un'abilità adatta fare un qualsiasi mestiere potrebbe essere una cosa notevolmente ridotta! Forse anche i tre fiori di prima, con l'abilità giusta, mi avrebbero dato un riscontro positivo...

Aki cambiò la sua espressione, la si poteva ben vedere turbata dal fatto che i due compagni di ventura volessero andare a caccia e, in un guizzo di coraggio e forse anche incoscienza, pensò di seguirli quasi anche senza armi. Jon e Soma, che ancora erano novelli nella Torre quasi come lei e non possedevano altro che le loro armi, la guardarono ma a risponderle fu il solo Jon che, con aria spiaciuta, le disse:

« Mi spiace Aki, non possiedo altro se non questa lancia, però è anche vero che...non ti lascerei qui nella prateria da sola. Io e Soma non vogliamo che ti capiti qualcosa e te sembri in qualche modo...ancora turbata? Forse hai ancora problemi di adattamento alla Torre o forse c'è altro? In ogni caso, vorrei accompagnarti all'altare, o come lo chiamo io allo spawn. Seguici, arriveremo lì in un baleno e poi potrai adattarti con calma, non serve sforzarti! »

Quando Jon finì di parlare, prendendo già la via dell'altare dell'inizio, Soma le sorrise e le disse:

« Consiglio di prenderti il tempo che ti serve, l'altare è un posto sicuro e puoi riposare senza dover dormire con un occhio aperto! Non temere, rivedremo presto e magari chissà, potresti essere persino più forte di noi, ah ah ah ha! »

Sembrava la cosa giusta da fare, forse non avrebbe gradito separarsi da loro ma Aki trasmetteva quella sensazione di disorientamento, di pesce fuor d'acqua, che in un posto come la Torre era una via a senso unico: quello verso La Nera Mietitrice.