Din Don Dan - Prima parte

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    The Tower

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    Tod l'Arcangelo della Morte sembrava aver preso molto serenamente tutto quanto, sia la sua nuova vita alla Torre che l'obbiettivo inculcato nella sua mente, cioè studiare la morte. In quel momento era in fase di meditazione, seduto relativamente comodo a terra e con la schiena ben eretta. Per trovare il giusto assetto provò a dondolarsi a destra e sinistra, avanti e indietro, finché non trovò il suo punto di equilibrio, detto anche baricentro. L’addome leggermente sporgente, la testa spinta verso l’alto, con il mento rientrato e il naso in linea con lo stomaco. La bocca chiusa, con la lingua appoggiata al palato. Le mani erano raccolte e appoggiate sui piedi, la sinistra sopra la destra, con i pollici che formavano una linea orizzontale e i mignoli che sfioravano l’addome. Gli occhi non dovevano essere né aperti, per evitare le distrazioni ed eventuali pericoli, né chiusi, per evitare di addormentarsi, bensì socchiusi. Trovata la posizione corretta, si concentrò brevemente sul respiro, sentì l’aria che entrava nei polmoni e poi lentamente usciva.
    Finché a un certo punto, mentre era nello stadio più alto di concentrazione, gli venne una idea grandiosa e cioè quella di allenarsi corpo a corpo con qualcuno all'altare.

    "Ohp!"

    Esclamò scattando in piedi, mentre afferrò la propria falce con la destra dal centro della sua staffa, portandola con la lama rivolta verso il basso, alla sua destra e con la punta rivolta dietro di se.

    Un uomo dall'aspetto androgino e quasi angelico si potrebbe dire. Appariva essenzialmente come un trentenne longilineo e snello. Una folta chioma grigia e lunga fino oltre il fondo schiena ne incorniciava il volto dai tratti delicati e piacenti, dalla quale spiccavano due occhi verdi e luminosi come smeraldi, ma coperti in parte dalla frangia. La pelle era chiara, quasi diafana, con un'evidente cicatrice diagonale in mezzo al volto e una attorno al collo, come se fosse stato decapitato. Le mani erano grandi e le dita affusolate, con lunghe unghie nere rettangolari. Veste con una lunga tunica nera, cappello a cilindro nero e stivali neri con fasce marroni. Porta inoltre con se delle campanelle dorate attaccate alla vita, le quali simboleggiano l'arrivo della morte e due collane di perle nere attorno il collo.

    Questo bel figuro, avanzò di qualche passo nell'altare, con le campanelle intorno alla vita che facevano continuamente "Din Don Dan", mentre trascinava sul suolo la falce con la man destra e provocando dunque un relativamente fastidioso rumore metallico. Quando ecco che si ricordò di una cosa, aveva visto una interfaccia con quelli che erano definiti NPC, non ne sapeva il significato ma uno su tutti gli stava altamente sulle palle, cioè Yoshimo Kabano.

    "YOSHIMO KABANO! OVUNQUE TU SIA, TI SFIDO A DUELLO!"

    Urlò all'altare, in modo da farsi sentire da tutti, guardandosi attorno e attendendo il proprio avversario. Rimanendo sull'attenti e senza sottovalutarlo, d'altronde non sapeva tutto su di lui.

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    Edited by Ewigkeit - 17/5/2022, 10:24
     
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    Il silenzio dell'Altare fu interrotto da uno schiamazzo. Qualcuno stava sfidando Yoshimo. Che fosse lì?

    Ebbene sì, il biondo ex-serial killer divenuto ora buon samaritano, era tra quelli che coordinava il cibo e l'acqua lì all'Altare. Difatti si era a malapena spostato dall'Altare da quando era arrivato, svariati giorni prima, e per questo era ancora livello 1. La caccia non aveva più lo stesso brivido per lui, sembrerebbe. Ma ecco che si avvicina al giovane ed angelico Tod. <Mi scusi ehm...signor Tod, giusto? Yoshimo Kabano sono io. Non credo di averla mai incontrata prima d'ora, o mi sbaglio? Non comprendo perché quest'improvvisa aggressione da parte sua. Se l'ho offesa in alcun modo mi dispiace, ma stiamo cercando di mantenere un clima cooperativo qui nella Torre, considerando che ci sono già abbastanza pericoli là fuori.>. Sembrava veramente essersi riformato. Come avrebbe risposto Tod? Altri osservavano.
     
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    L'Arcangelo della morte, Tod, dopo aver urlato il nome dell'ex serial killer e averlo sfidato a duello... Non fece altro che attenderlo, in posizione eretta e statuaria. La falce intanto era afferrata dalla lunga staffa, alla fine della stessa, con ambedue le mani. La lama era rivolta in avanti, il teschio con cassa toracica e quant'altro indietro, come se fosse pronto ad attaccare da un momento all'altro. Finché, dopo l'attesa, ecco il risultato. Un ragazzo biondo si presentò a lui, come Yoshimo Kabano e il suo aspetto, quindi presumeva fosse realmente lui. Ebbene, l'Arcangelo, mollò per un momento la presa con la mancina e andando con la stessa a muovere la frangia e mettendo in vista gli occhi verde smeraldo, talmente luminosi da risultare innaturali. Rimase tuttavia lì, in silenzio, ad ascoltare le parole dell'ex serial killer e rimise la mancina sull'asta.

    "Le sue parole non mi commuovono, Yoshimo Kabano, in quanto non ha insultato me..."

    E sospirava, sgranando poi gli occhi, ricolmo di rabbia e con il sangue che ribolliva.

    "Lei ha insultato la MORTE stessa... Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre. La mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furioso sdegno. Tu saprai che il mio nome è quello di Arcangelo della Morte quando farò calare la mia falce su di te."

    Monologo dopo il quale, divaricando e flettendo leggermente le gambe così da caricare il peso sulle stesse, Tod fece un movimento rotatorio con le braccia e portò la falce con la lama sopra di se, pronta a cadere come una ghigliottina in direzione di Yoshimo Kabano.

    "Ebbene dimmi... Preferisci combattere, che io ti amputi le mani per espiare i tuoi peccati oppure che ti uccida seduta stante? A te la scelta."

    Disse quindi infine, con volto totalmente neutro, nessun segno di bontà oppure cattiveria era presente in Tod.

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    Yoshimo impallidisce, alla vista di quell'enorme falce.
    <S-s-signor Tod...la prego sia ragionevole...io...io ammetto di essere stato un uomo orripilante nella mia vita passata...ma ora, ora sono cambiato! Da quando sono qui mi sono persino rifiutato di andare a caccia pur di evitare di spargere del sangue innocente!> quell'uomo, con quella Falce sembra proprio il Mietitore. La Morte stessa venuta a raccoglierlo e a richiedere il conto dei suoi delitti. Che siagiunta la sua ora? Forse per questo il biondo, indietreggia di qualche passo, ma non si mette a scappare né a combattere. Forse sa che, se l'altro scegliesse di farlo fuori, sarebbe solo la giustizia dell'universo che vuole il suo debito di vite ripagato. Abbassa lo sguardo, in attesa del verdetto.
     
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    Non ti sembra di star esagerando? la voce del giovane Zephyr avrebbe interrotto il "giudizio" dell'Angelo della Morte. Un giovane ragazzino, a malapena un adolescente, vestito come un qualunque campagnolo di basso rango sociale. Aveva dei bei lineamenti, incorniciati da capelli di media lunghezza castano chiaro, forse biondo cenere. E poi quello sguardo intenso blu come l'oceano.

    Si avvicinava al duo, prima a cinque metri, poi gradualmente meno. Ho letto le tue informazioni sull'Interfaccia, anche se ad essere onesti non ci ho capito molto. Non mi sembri una cattiva persona, e capisco la tua rabbia nei confronti dei crimini che quest'uomo ha commesso. continuò con sguardo serio e severo il giovane. Più che un ragazzino, sembrava un genitore intento a fare una ramanzina. Ma la sua scheda dice chiaramente che è cambiato. Che ora è una buona persona. Non sono sicuro se possiamo fidarci di cosa ci sia scritto, lì, ma anche se così non fosse credo che ucciderlo sia decisamente troppo. Non solo fino ad ora ha fatto solo del bene, da quando è arrivato, sacrificando anche la propria crescita per aiutare gli altri. Ma al di là di questo, giudicare qualcuno qui nella Torre per crimini compiuti al di fuori della Torre...non sono sicuro di essere d'accordo con questo. La Torre è una seconda vita per tutti noi, e per qualcuno potrebbe essere una seconda chance di redensione. Non sta a te decidere chi sia degno di vivere e chi no.. Un bel po' di coraggio a parlare così a qualcuno con un'arma che avrebbe potuto ucciderlo in un sol colpo. Ma avrebbe alzato la sua arma anche contro un ragazzino innocente? Con questo pensiero si frappose fisicamente tra sé e Yoshimo, pronto ad impedire un assalto.

    C'era un altro motivo per cui voleva fermare l'Avatar. "Non c'è ancora stato alcun...omicidio, qui nella Torre. Non possiamo sapere cosa succederà quando accadrà. Se i legami tra Avatar si spezzeranno e la situazione diventi violenta. Non è decisamente il caso di lasciarci andare ad azioni tanto impulsive" pensò, mentre controllava qualcosa sull'Interfaccia, mentalmente. Akira e gli altri "top players" si stavano avvicinando all'Altare. Doveva solo stallare un altro poco.

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    Edited by Shatter Star - 18/5/2022, 14:50
     
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    L'Arcangelo della Morte sembrava essere pronto per tagliare in due Yoshimo, come una sorta di ghigliottina, infatti ecco che faceva scendere la falce al suolo mentre tuttavia la spostava repentinamente con la lama verso destra, portandola alla sinistra dell'uomo.

    "Aaaaah! Signor Yoshimo, può star sereno, era solo una prova..."

    Direbbe Tod dai lunghi capelli grigiastri, quando improvvisamente ecco che arrivò qualcuno a lui sconosciuto.

    "Volevo infatti vedere di persona se lei era veramente redento oppure no. Anche se..."

    Si voltò verso il nuovo giunto, scrutandolo dalla testa ai piedi e fissandolo poi in volto, assottigliando lo sguardo e inclinando il capo verso sinistra, scrocchiando l'osso del collo e mettendo in evidenza le duplici cicatrici.

    "Ebbene nuovo giunto di cui non so il nome, non le pare di dover fare gli affari suoi? Sono una creatura neutrale, dedita alla morte e all'equilibrio, di certo non un mostro assettato di sangue. Sono infatti un emissario della morte stessa, un Arcangelo della Morte per la precisione, anche se i miei poteri al momento sono limitati. Aiuto gli altri a morire con dignità quando giunge il loro momento e non prima, ebbene questo non è il momento di Yoshimo. Ma..."

    E va ad aprire l'interfaccia, notando poi subito il suo avatar tra le prime scelte.

    "Signor Zephyr Aegnis, comprendo che umano come lei non possa capire il volere di un'entità superiore."

    Detto ciò, l'Arcangelo della morte si avvicinò con la mancina al volto di Yoshimo, staccandola dall'asta della falce ora a terra e accarezzandogli la guancia destra.

    "Può andare Yoshimo, la prova è finita."

    Tornò dunque a guardare Zephyr Aegnis, studiandolo ancora e osservando di tanto in tanto la sua scheda.

    "Ha del potenziale, ragazzo mortale, inoltre la vostra ambizione è lodevole. Che ne dite di fare squadra, io possiedo una forza invidiabile che, unità alle sue capacità, ci permetterà di salire velocemente di livello in prateria. Quindi, che ne dite di fare un party e chiarire questo malinteso con una stretta di mano?"

    Andò infatti ad afferrare subito l'asta della falce con la mancina, mollando la man destra che, al contrario, allungò in direzione del ragazzino umano per stringere quella altrui in segno di rispetto e formare l'alleanza.

    "Se vorrà essere lei il capo del party per me non fa alcuna differenza, io non cerco il comando, studio la morte."

    Disse quindi infine, mentre sorrideva visibilmente sincero verso Zephyr Aegnis e le campanelle attorno alla vita continuavano a fare in coro "Din Don Dan".

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    Shuuuu, Yoshimo si è preso un bello spavento. Confuso, non avendo capito bene cosa sia successo, mormora un <Grazie...?> sommessamente, all'Arcangelo. Poi si volta verso Zephyr e con un inchino dice un <Grazie!> decisamente più marcato. Non ha capito se sono state le parole del giovane a salvargli la vita, ma un qualche aiuto l'ha dato per certo. Detto ciò, il biondo si allontana di svariati metri, fingendo di dover fare qualcosa di importante.

    Ora i due esseri magici restano faccia a faccia, con Tod che propone un'alleanza al giovane Zephyr. Come reagirà?

    Nel frattempo la Torre sta apprezzando questo siparietto.
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    La Torre vi ricompensa con "Atmosfera Tesa", +50 Favore.
     
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    E a te sembra giusto che io guardi dall'altro lato quando stai per uccidere qualcuno? rispose secco Zephyr, all'affermazione di Tod su come dovesse farsi gli affari suoi. Quel tipo non gli piaceva. Ancora meno quando iniziò a fare un sermone sulla propria superiorità, trascendenza o esistenza in quanto entità superiore. Nulla di tutto ciò aveva alcun senso per Zephyr, né gli importava considerando che per la Torre era un tipo di livello 1 e probabilmente avrebbe potuto sconfiggerlo senza problemi.

    Ma ecco che l'autoproclamato angelo della morte propose una...alleanza? Dopo tutto quel casino?
    Mi dispiace, ma non sono il tipo da andare in giro ad uccidere creature. Ad essere onesto, probabilmente non verrei con te neanche se lo fossi. E mi sembra che invece quello sia il tuo passatempo preferito. Quindi credo che le nostre strade si separino qui risponde, prima di allontanarsi e tornare al suo allenamento.
    Ma non prima di aver aggiunto: E per la cronaca, non so se quella scena di prima fosse uno scherzo o un momento di poca sensatezza. Per il futuro ti consiglio di stare attento a scene del genere. La Torre è un posto pericoloso già di sé, se ti fai vedere come un nemico dagli altri Avatar, sarà ancora più pericoloso per te. Così dicendo, si allontanò. Forse non sembrava così, ma era un consiglio genuino. Anche se rimaneva della sua opinione: quel tipo non gli piaceva.

    Esco ^^

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    Il volto dell'Arcangelo della Morte, nel sentire le parole dell'umano che si trovava di fronte, era completamente neutrale e quasi apatico.

    "Forse per la tua zucca mortale e il mono neurone che ti ritrovi non è chiaro, stavo studiando l'uomo per vedere se era veramente diventato buono, non avevo intenzione di uccidere nessuno e infatti non ho ucciso nessuno."

    Disse secco e coinciso, mentre agguantava con ambedue le mani la staffa della falce.

    "Ah... Quindi non sei il tipo da andare in giro a uccidere creature. Sarà divertente vederti circondato di mob e boss, ma giusto che sbadato, in quel caso le ucciderai per non morire e andando contro il tuo stesso credo. Che persona c o e r e n t e che sei."

    Sospirava, infischiandosene di tutto quanto e voltandosi, mentre le campanelle continuavano a fare "Din Don Dan".

    "Si separano qui eccome, non sono tipo da andare in giro con un pezzente umano e presuntuoso, tra l'altro non ho certamente bisogno di suggerimenti da uno come te."

    Disse quindi infine, avviandosi a passo svelto altrove, trascinando al suolo la falce.

    Esco pure io!

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    Edited by Ewigkeit - 18/5/2022, 16:09
     
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