Gunslinger

Il Pistolero si presenta come una ragazzetta tra i sedici ed i vent'anni dall'aspetto inizialmente innocuo, ma successivamente sempre più estraniante.
Bassina, minuta ma proporzionata, ha lunghissimi capelli neri dal taglio scalato e non esattamente simmetrico; la sua pelle non è pallida, è proprio bianca, non fosse per qualche lieve rossore sulle guance ed in altri punti del viso e del poco che si intravede del corpo e per delle profonde occhiaie violacee, ed i suoi occhi sono di un brillante e vivissimo rosso rubino; a volte, soprattutto nel fervore della battaglia, essi brillano di una inquietante luce maligna.
Anche la sua ombra ha degli inquietanti occhi rossi, a cui piace osservare le persone da molto vicino.
Generalmente veste di un elegante smoking nerissimo, con uno sfarzoso colletti di pizzo su cui svetta un fiocco rosso sangue, e degli stivali fino al ginocchio di lucida pelle nera con un generoso tacco. Il cappello a tesa larga e l'impermeabile rosso li raccatteremo strada facendo.

Burbera, silenziosa, cinica ed a tratti sgradevole, Il Pistolero vuole, quasi pretende, di essere lasciata in pace. Di giocare per fatti suoi, di sfidare la sorte senza che qualcuno le rovini l'esperienza. Di non fare gioco di squadra, vuoi per arroganza, vuoi per impazienza.
Capace di non spiccicare parola con nessuno per giorni, se non settimane, l'avatar sottolinea quella asocialità generazionale tipicamente adolescenziale e risalta quello stereotipo cinematografico dell'avventuriero solitario che fa della sua maschera di impassibilità la sua arma di seduzione dello spettatore. Certamente è un carattere ben studiato dalla sua creatrice.
Ma, nel momento della battaglia, come spesso accade in quei giochi d'azione in cui si sceglie un archetipo combattente, l'immobile ragazzina si trasforma in un essere assetato di sangue, letteralmente: non solo la frenesia del combattimento in sé e l'adrenalina dell'imprevisto, ma da quella maschera di inviolabile immobilismo anche il bisogno di prevaricare ed umiliare l'avversario e di infierire dopo la sua sconfitta mostrano la reale natura del personaggio.
Non prende bene la sconfitta, disperandosi e prendendosela con sé stessa più che con chiunque altro per la sorte avversa e la scarsa capacità di riuscita.

Cosa stavi facendo quando ti hanno uploadato il cervello?
Stavi scappando? Ti stavi facendo qualcuno? O qualcuno ti stava facendo la pelle una volta per tutte?
E da dove viene questa insana passione per i cowboy? Te l'ha passata Katsumoto o ti hanno prelevato direttamente dallo stramaledetto Buffalo Bill Wild West Show? Due pistole perché devi compensare qualche altra mancanza ed un grosso cappello per nasconderti quella faccia di merda?
Cosa direbbe tua madre, se fosse ancora viva? O durante la connessione hai deciso che era morta, per fare finta che non potesse più romperti, per non dovertene occupare? E tuo padre che fine ha fatto? Avevi sorelle o fratelli o te li sei immaginati?
Questo è quello che succede quando passi attraverso la complessa realtà multiplanare per essere spiaccicato in 2D, si perdono dati sensibili, e non quelli che hai messo durante la registrazione per pagarti l'ennesimo divertimento che ti avrebbe fatto dimenticare la tua vita per cinque minuti.
Hai scelto un avatar che con te non c'entrava niente nella speranza di non chiuderti troppo, ma da quanto tempo sei connesso? E, soprattutto, sei davvero riuscita a non farla troppo simile a te? Oppure dietro quegli occhi rossi e quella sete di sangue c'è una parte della tua mente che stavi cercando di nascondere, chiudendola dietro uno schermo ed un joystick, facendola stare zitta grazie all'ultimo paio di cuffie super costose? Sei sicura che quelle non siano le tue orecchie? Il Pistolero, la Principessa dell'Inferno, senza nome e senza storia che viene catapultata nella Torre con la sola missione di scoprire sé stessa alla fine della salita; un po' troppo realistica come visione della realtà, non trovi?
Eppure ora ti trovi qui, davanti questa schermata azzurra, e ti trovi a dover scegliere se, finalmente, compiere quest'ultimo passo e farla finita con i piagnistei o tornare indietro alle tue responsabilità, alla tua vita, alle persone che ti stanno aspettando.
Cosa sceglierai?

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