Un mondo sconosciuto

Narrato - Parlato - Pensato

Era buio. Un buio orribile. Il sapore ferroso di sangue le riempiva la bocca e l'odore acre della morte penetrò a fondo nelle sue narici strappandole un conato di vomito. Sentiva la mente offuscata, come avvolta in una densa ed oscura nebbia che si era impadronita delle sue memorie, obliando i suoi ricordi, il suo passato. I piccoli frammenti dei suoi ricordi spingevano per uscire dai reconditi anfratti della sua mente. La sua testa fu colta da un dolore lancinante e sentiva il proprio corpo sprofondare in un abisso senza fine, nell'oblio, nel nulla.
Udì una voce lontana chiamare il suo nome, Lyra. Poi si fece poco a poco più vicina e su quel mondo buio in cui stava precipitando senza vederne la fine, si formarono delle crepe, da cui filtrava un candido bagliore, distruggendo le tenebre che l'avvolgevano, rivelando un luogo misterioso formato da pura luce. Lyra osservava quello spazio bianco senza confini con gli occhi socchiusi.
- Dove... dove mi trovo? - disse confusa. Non riconosceva quel luogo, ma non era nemmeno sicura di non esserci mai stata prima di quel momento, eppure non provava alcun timore per l'ignoto, nonostante si trovasse in uno stato di profonda confusione.
Poi, quando i suoi occhi ambrati si erano finalmente adattatati a quel mondo bianco pieno di luce, vide uno schermo trasparente dalla forma rettangolare che emetteva una tenue luce azzurra. Si avvicinò fluttuando. - Uhm? Cos'è questo? -
Sullo schermo apparve un testo e si presentò nuovamente la voce che l'aveva condotta in quel misterioso luogo bianco. Era una voce umana sconosciuta, una voce che parlava direttamente nella sua mente, comunicandole che era stata scelta per prendere parte ad una grande e pericolosa avventura nella Torre.
- Chi sei? Dove mi trovo? - disse confusa. - La Torre? Ciò che io desidero? Non capisco! Sii più chiara! -
Ancor prima di ricevere una risposta, il suo corpo venne avvolto nella luce di quello spazio bianco senza confini ed istintivamente chiuse gli occhi, ritrovandosi, appena un istante dopo, circondata da innumerevoli voci spaurite. Riaprì gli occhi, realizzando di stare in piedi su una grossa superficie in pietra intagliata, su cui erano state incise delle rune luminose, circondata da alte colonne di pietra.
Si guardò attorno, c'erano molti esseri umani, confusi e incuriositi da quanto era accaduto. Erano stati scelti anche loro? Lyra cercò di nascondere le sue orecchie sotto il cappuccio. Fu istintivo.
Poco dopo, ogni individuo evocato in quel luogo, Lyra compresa, udì la voce della Torre e davanti a loro apparve lo stesso schermo azzurro che era apparso in quello spazio vuoto senza confini. La Torre rivelò che ciascuno di loro era stato trasportato dal loro mondo all'interno della Torre Infinita, ovvero sé stessa, comunicando che ogni tentativo di ritornare nei loro rispettivi mondi sarebbe stato vano. Una notizia che fece impallidire la maggior parte degli evocati. Lyra non si scompose e continuò ad ascoltare la voce, guardando il testo apparso sul suo schermo.
La Torre concluse il suo discorso introduttivo, chiunque avesse perso ciò che aveva lo avrebbe ritrovato nella Torre e ogni loro loro desiderio si sarebbe potuto avverare. Ciò che ne sarebbe stato di loro sarebbe stato deciso dalla loro capacità di sopravvivere ed affrontare i pericoli della Torre.
Scoppiò il caos. Una dozzina di individui perse il sennò, iniziando ad imprecare per il loro tragico destino, la nostalgia di casa, essere costretti a combattere contro ignote creature e sopravvivere in un mondo estraneo circondati da sconosciuti. Altri erano scossi al punto da non riuscire a dir nulla. Lyra non provava preoccupazione, ma non aveva nemmeno accettato di essere stata evocata in un mondo che non conosceva per chissà quale motivo, oltretutto con una memoria in frantumi, di cui nemmeno la Torre sembrava aver informazioni a riguardo. Frugò nell'archivio, cercando alcune informazioni su coloro che erano stati evocati insieme a lei, restando sorpresa della presenza di un termine che lei non aveva: NPC. Cosa significava? Forse era a causa di questo che solo pochi individui, coloro che non mostravano il termine di NPC, dimostrarono un atteggiamento differente riguardo la loro situazione, tra cui un ragazzo con un terzo occhio sulla fronte che sembrava trovarsi nella sua stessa situazione, afflitto da una terribile amnesia, ed una ragazza dai capelli rosa a cui non sembrava importare il suo passato ed aveva accettato la sua nuova vita nella Torre. Lyra ignorò quella breve interazione tra quei due, invece mostrò una certa curiosità per il terzo umano non NPC evocato dalla Torre: Scotch. Lui aveva indagato sulla Torre appena apparso su quella grossa superficie di roccia e sembrava essere assorto nella lettura.
Trascorse un po' di tempo, la ragazza dai capelli rosa, Milim, aveva lasciato l'Altare dell'Inizio per prima, poi Scotch fu il prossimo ad abbandonare l'area. In pochi altri scelsero di incamminarsi all'avventura, mentre Ramses III rimase a giocare e conversare con la Torre. Lyra scelse di rimanere nelle vicinanze, non aveva fretta di avventurarsi nelle Praterie, la sua prossima meta, ma prima o poi avrebbe dovuto procurarsi un po' di cibo e dell'acqua. Nel frattempo avrebbe cercato delle informazioni riguardo le creature in cui era possibile imbattersi nelle Praterie e nelle vicinanze del fiume a Sud.

Narrato - Parlato - Pensato

Una creatura misteriosa di minuta stazza fece la sua apparizione a pochi centimetri dal volto di Lyra. Nello schermo azzurro erano apparse tutte le informazioni riguardo alla creatura. Il suo nome era Potclean, una creaturina graziosa, innocua ed indistruttibile, a cui era stata assegnata per assisterla durante la sua lunga e pericolosa avventura nella Torre.
Gli occhi di Lyra si fecero enormi, un'espressione di meravigliosa sul suo visino. - Che carino! - disse allegramente. Punzecchiò le sue grosse e rosse guance con l'indice. Poi lo avrebbe afferrato con entrambe le mani per strapazzargli delicatamente il faccino, facendogli assumere divertenti espressioni. - Come sei buffo! -
Lyra continuò a giocare con la creaturina ancora per un po' mentre leggeva le informazioni apparse sullo schermo riguardo quei grossi e rari pesci dall'aspetto feroce e preistorico. - Sarà meglio evitare il fiume per un po' - disse pensierosa. L'acqua era una necessità primaria, ma stando alle informazioni di Potclean, la piccola Lyra non doveva preoccuparsi di procurarsela da sola; nel campo che avevano allestito i suoi predecessori c'erano abbastanza provviste per soddisfare le loro necessità.
- Capisco - disse Lyra. Fece sedere Potclean sulle sue ginocchia mentre scorreva la lista di possibili obiettivi da portare al termine nella giornata odierna. - Hanno completato molti incarichi, hmm... no, questa no. Questa... no, non voglio andare al fiume. Hmm... Oh! Questa! Voglio fare questa! - indicò con l'indice un obiettivo mostrato sullo schermo: Sporcarsi le Mani.
La condizione per portare al termine quel compito consisteva nell'uccidere tre creature a mani nude e questo combaciava perfettamente con l'idea di esplorare le Praterie alla ricerca di quelle creature simili a dei ratti, gli Abhorrat. La ricompensa sarebbe stata un'arma!
- Potclean! Vuoi venire con me? - chiese Lyra allegramente. - Ma prima... dobbiamo pensare a come attirare queste creature! Forse al campo avranno un po' di carne cruda da utilizzare come esca! -
Senza tardare un momento, Lyra balzò in piedi e con Potclean tra le braccia si diresse al campo, dove avrebbe richiesto alcuni avanzi da utilizzare come esca per gli Abhorrat. Poi avrebbe lasciato il campo insieme a Potclean. - Andiamo Potclean! Uccidiamo qualche ratto! -